Pasqua di risurrezione

Commento ai Vangeli della domenica di Padre Enzo Redolfi

31 Marzo 2024 – DOMENICA DI PASQUA – RISURREZIONE DEL SIGNORE – B

PASQUA DI RISURREZIONE

Oggi, domenica di Pasqua, la Chiesa canta solennemente l’alleluia, cioè il canto della lode a Dio, ringraziando l’Altissimo per tutto ciò che ha fatto per noi e ripetendo le gioiose parole del Salmo: Celebrate il Signore, perché è buono, perché eterna è la sua misericordia … La destra del Signore ha fatto meraviglie.

Dio è talmente buono che non solo ci ha creati alla terra, ma ci ha anche ricreati al cielo, alla vita soprannaturale, destinandoci alla gloria eterna del paradiso. È dunque un dovere per noi, specie oggi giorno di Risurrezione, magnificare col canto la nostra riconoscenza al Redentore che si è sacrificato per l’uomo e gli ha ottenuto il perdono dei peccati purché creda e viva in Lui. Oltre ad essere un dovere, magnificare il Signore con la nostra lode, è anche una lode magnificare il Signore con il nostro dovere, cioè col nostro fedele impegno di credenti.

PASQUA DI RISURREZIONE

Pasqua significa “Passaggio”. Grazie alla morte e risurrezione di Gesù siamo passati dalla condanna al perdono, dal giudizio alla grazia, dalla tenebra alla luce. Il velo del tempio si è squarciato (Mt 27,51), per indicare che ora non c’è più nessuna barriera che impedisce di conoscere e amare Dio, nonché di essere da Lui amati come suoi veri figli. La via della grazia è aperta e il fiume dell’acqua viva scorre dal lato orientale del Tempio. Il sacrificio del Figlio, infatti, permette ai figli di essere amati dal Padre e di sperare nella vita gloriosa e beata del cielo. Ora l’acqua viva che zampilla per la vita eterna (Gv 4,14) esce abbondante dal Santuario: un fiume in piena che risana e vivifica (Ez 47,1-12), poiché il cuore di Gesù si è aperto per noi.

Cristo è risorto, per continuare ad essere il Maestro e il Salvatore. Ecco perché la Parola non tace e non si esaurisce, ma continua nella storia per mezzo dello Spirito Santo che procede dal Padre e dal Figlio. A differenza dei musulmani, noi non crediamo nella parola di un morto, ma nella grazia di un Vivo che continua a parlare per dare vita a chi muore. Gesù è vivo, anche se non lo vediamo. Non lo vediamo, per poter vivere, poiché nessuno può vedere Dio e rimanere in vita. Disse, infatti, l’Altissimo a Mosè: Tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo (Es 33,20). La vita precede la visione, in modo che la visione sia la conseguenza della vita. La vita è il mezzo per raggiungere il fine, la prova per raggiungere la gloria.

PASQUA DI RISURREZIONE

Ancora oggi, e fino alla fine del mondo, Gesù Risorto passa, invisibile, a dare vita a chi è morto tramite i suoi apostoli, discepoli, sacerdoti, profeti e santi, raccomandando di credere e di sperare in Lui e ripetendo queste eterne parole: Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28,20). Finché siamo quaggiù, il Signore dà senso alla nostra vita e dà vita alla nostra morte.

È Pasqua! Dio passa ancora a istruire, consolare, guarire, salvare, premiare, glorificare. Passa per confermarci nella fede, chiamarci alla santità, rivelarci il destino, sostenerci nella prova, confortarci nel trapasso. Ciò che vuole da noi, per poterci graziare, è ciò che voleva quando passava per le vie della Palestina: l’ascolto e la fede. Credendo si vive, sperando si crede, amando si conosce. Anche l’apostolo Paolo afferma: Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra.

PASQUA DI RISURREZIONE

Un giorno saremo anche noi in cielo in anima e corpo. Molti, però, dubitano che ciò possa accadere e molti di più dubitano che i corpi possano risorgere, credendo a stento che la stessa anima sia eterna.

Chi dubita, fa di Dio un mentitore, pensando che Egli possa aver detto cose non vere. Chi dubita, offende la divina Potenza, poiché se il Signore ha creato tutto dal nulla, non sarà capace di ridare vita a ciò che ha già creato? C’è forse qualcosa di impossibile a Dio?

PASQUA DI RISURREZIONE

Qualcuno potrebbe dire: “Nessuno è mai tornato indietro a dirci se c’è l’aldilà”. Certo, nessuno, se non Gesù solo, è tornato indietro, perché chi muore va avanti. La vita, infatti, continua nell’eternità. Dobbiamo credere anche senza prove, perché per chi non crede le prove non sono mai sufficienti, mentre per chi crede le prove non sono mai necessarie. Dice il Maestro: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi (Lc 16,31).

Altri affermano: “Quando morirò vedrò se davvero c’è qualcosa di là”. Anche costoro si contraddicono, perché non si può tornare indietro dopo aver visto. È solo vivendo che si crede, ed è solo credendo che si vede. Infatti, ciò che conta è la fede, la fede in Gesù e nella sua Parola. Aspetteremmo noi a nascere per vedere com’è la vita? Ma come possiamo vederla se prima non nasciamo? Per vedere la terra bisogna prima nascere. Per vedere il cielo bisogna prima morire.

PASQUA DI RISURREZIONE

Quando saremo morti vedremo e conosceremo, ma sarà troppo tardi se prima non avremo creduto e vissuto. Occorre credere prima di morire, per non morire prima di poter credere. La fede, infatti, è un dono grande, unico e irripetibile, legato alla vita materiale, che, a differenza degli angeli, solo noi abbiamo. Non nascondiamola per non dover pensare ad essa (Mt 25,25).

Il Risorto ci chiama alla vita e ci riscatta dalla morte. Sarebbe da stolti lasciar passare la Grazia, tralasciando di credere nel Risorto. È Pasqua! Il Salvatore passa ancora in mezzo a noi dicendo a ciascuno: Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti (Mt 8,22).

PASQUA DI RISURREZIONE Commento ai Vangeli della domenica di Padre Enzo Redolfi 31 Marzo 2024 – DOMENICA DI PASQUA – RISURREZIONE DEL SIGNORE – B

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OPERE DELLA CARITA’

PARROCCHIA IN BENIN

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Continua la colletta per l’erezione di una canonica in Benin (Africa Occidentale), in modo che il vescovo locale possa inviare un nuovo sacerdote per condividere il lavoro pastorale con il parroco Don Roland Tcharo: tcharoro@yahoo.fr  +22 99 57 22 055.

La somma da raccogliere è grossa (12 mila euro), ma un po’ alla volta ce la faremo. Dio ricompenserà chi avrà dato un aiuto, anche piccolo.

Il nome scelto per la nuova parrocchia è “Maria Corredentrice”.

Per fare un versamento:

  1. Alla Posta, su postepay n. 5333 1711 3862 1293

    Titolare: Renata Redolfi (mia sorella)

  1. Alla Banca e Online, su iban IT41V3608105138230874230880
    Titolare: Renata Redolfi (mia sorella)

Raccolti finora 8055 euro

Grazie a chi ha già contribuito e non ho potuto ringraziare personalmente! Ritroverete nel cielo eterno questo dono temporaneo di apostolica carità alla Chiesa del Signore!

Progetto della canonica