Terza domenica di Pasqua

Commento ai Vangeli della domenica di Padre Enzo Redolfi

14 Aprile 2024 III DOMENICA DI PASQUA – B

Anche oggi, gioiosa domenica di Pasqua, la Pasqua continua con la sua gioia, rincuorandoci, sostenendoci, illuminandoci nella fede, per esaltare sempre più la nostra dignità umana.

Da chi crede, almeno in parte, a volte si sente dire: “Credo che Gesù è risorto e che noi risorgeremo, ma non avremo più il nostro corpo di ora e non vedremo più i nostri cari”. Pensare così è un errore. La risurrezione, infatti, non annulla la nostra natura umana, ma anzi la perfeziona e la glorifica, facendo del nostro corpo un motivo gloria. Disse, infatti, il Signore agli undici apostoli confusi e meravigliati: Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho.

Terza domenica di Pasqua

Ora Gesù è in paradiso anche con il suo corpo, come Maria Santissima, perché è giusto che anche la carne abbia la sua gloria, dopo aver superato la sua pena a servizio dell’anima.

Per far capire agli apostoli che Egli non è un fantasma, Gesù mostra loro le mani e i piedi, si fa toccare, e perfino mangia insieme del pesce arrostito. È un corpo che respira, che parla, che sorride, che palpita e che emana calore: luce divenuta materia e materia rivestita di luce.

Terza domenica di Pasqua

Anche noi, alla risurrezione, saremo come Gesù in anima e corpo. Lo splendore della nostra anima sarà quello che riformerà la materia del nostro corpo, facendolo più o meno luminoso a seconda della luminosità dello spirito che è in esso. In base alla luminosità di ciascuno, ognuno conoscerà il grado di santità dell’altro, senza tuttavia esserne invidioso bensì glorificando Dio per quella santità.

I dannati, invece, non avendo luce in sé, saranno corpi spenti, tenebrosi, brutti, bestiali, vivi solo per divino comando, ma non degni di vivere alla presenza del Divino. Essendo privi di luce propria, non potranno essere riconosciuti dal Re quando Egli aprirà la sala della festa eterna. Dirà loro: Non vi conosco … Non so di dove siete … Allontanatevi da me voi tutti operatori d’iniquità (Mt 25,12; Lc 13,25.27).

Terza domenica di Pasqua

Il corpo risorgerà. Gesù non ci comanda di capire ciò che crediamo, ma di credere ciò che non capiamo, imitando Lui che fu uomo come noi.

Finché dura la vita terrena abbiamo sempre tempo di prepararci a quella eterna mediante le opere virtuose che il corpo è chiamato a compiere. Ma non dobbiamo avvilirci se non siamo ciò che vorremmo essere, poiché dice il Signore: Lo spirito è pronto, ma la carne è debole (Mt 26,41). La salvezza, infatti, è offerta a tutti i credenti che credono nella salvezza, cioè a coloro che hanno fede nel Salvatore e che si affidano a Lui con fiducia. Vengono perciò opportune queste parole di Giovanni: Vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.

Terza domenica di Pasqua

Anche il Salmo di oggi conforta la nostra povera umanità, ricordandoci di confidare sempre in Dio, nonostante siamo deboli e infedeli alle promesse fatte e ai doni ricevuti. Dice: Offrite sacrifici di giustizia e confidate nel Signore.

Confidiamo sempre nel Signore, nella sua grazie e nella sua misericordia, Lui che ha pagato per noi ciò che noi non potevamo pagare per Lui! Impegniamoci anche a offrire sacrifici di amore, cioè a mortificare le nostre passioni disordinate, sacrificando la carne allo spirito, le soddisfazioni terrene a quelle celesti, abbassando i vizi per aumentare le virtù, in modo che si realizzino le parole di Giovanni: Chi osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto.

“Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto”!

Terza domenica di Pasqua – Commento ai Vangeli della domenica di Padre Enzo Redolfi – 14 Aprile 2024 III DOMENICA DI PASQUA – B

 

OPERE DELLA CARITA’

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COSTRUZIONE DI UNA CANONICA NELLA PARROCCHIA IN BENIN (AFRICA)

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Continua la colletta per la costruzione della canonica in Benin al parroco Don Roland Tcharo.

La somma da raccogliere è grossa (12 mila euro), ma siamo vicini alla meta. Dio ricompenserà chi avrà dato un aiuto, anche piccolo per la nuova parrocchia di “Maria Corredentrice”.

Per fare un versamento:

  1. Alla Posta, su postepay n. 5333 1711 3862 1293

    Titolare: Renata Redolfi (sorella di Padre Enzo)

  1. Alla Banca e Online, su iban IT41V3608105138230874230880
    Titolare: Renata Redolfi (sorella di Padre Enzo)

Raccolti finora 10.836 euro

Grazie a chi ha già contribuito e non ho potuto ringraziare personalmente! Ritroverete nel cielo eterno questo dono temporaneo di apostolica carità alla Chiesa del Signore!